Sulla mancata illuminazione delle gallerie della nuova statale 106 “Squillace-Simeri Crichi” e degli svincoli in entrata e uscita da Squillace, interviene il sindaco Pasquale Muccari, che ha segnalato la gravità della situazione alla direzione generale e regionale Anas e al ministro per le Infrastrutture Delrio.
Il nuovo tratto della statale 106 ionica, in ambedue le corsie di marcia, inaugurato da pochi anni, appare già fortemente pericoloso per l’incolumità pubblica. «Le gallerie della superstrada – rileva Muccari – sono ormai quasi permanentemente e alternativamente prive di illuminazione, tant’è che appaiono obsoleti i cartelloni gialli che segnalano “galleria non illuminata”. Una siffatta condizione costituisce motivo di pericolosità e preoccupazione per i numerosi automobilisti e autotrasportatori che quotidianamente attraversano l’arteria che tra l’altro serve Catanzaro, città capoluogo di regione».
Il sindaco squillacese spiega, inoltre, che «nelle giornate di sole accecante si è costretti ad entrare nelle gallerie buie con gravissimo pericolo sia per l’immediato passaggio dalla luce al buio, sia ancora per l’incognita di possibili automezzi fermi per guasto o altri motivi all’inizio di ogni galleria. Il limite di velocità è tarato a 70 kmh, ma ciò non basta ad evitare ogni possibile impatto». Pare, intanto, che la mancata illuminazione delle gallerie sia dovuta ai furti di rame degli organi illuminanti.
«Ciò sarebbe davvero grave – evidenzia il primo cittadino – perché darebbe spiegazioni inaccettabili rispetto alle accortezze che avrebbero dovuto usarsi in fase di realizzazione degli impianti in tempi nei quali la tecnologia moderna ha sicuramente soluzioni alternative per evitare manomissioni o furti».
Concludendo, Muccari definisce un problema serio «quello di dover viaggiare in assenza di sicurezza in un’arteria di nuova costruzione, così come è inaccettabile, per esempio, che anche l’illuminazione posta al servizio delle bretelle di entrata e uscita da Squillace sia rimasta inattiva già pochi giorni dopo la realizzazione dell’infrastruttura».
Salvatore Taverniti