Nuovo capitolo della vicenda relativa alla raccolta dei rifiuti urbani di Squillace. La ditta “Ecoservizi”, che ha gestito il servizio da giugno ad agosto scorsi, ha depositato al Tar della Calabria, assistita dall’avvocato Giuseppe Pitaro, il ricorso per l’annullamento degli atti del Comune di Squillace, ritenuti illegittimi, con richiesta di condanna dell’amministrazione al pagamento delle fatture e al risarcimento dei danni subiti.
L’azienda, che ha sede a Montepaone, era risultata aggiudicataria dell’appalto del servizio di igiene urbana e dal primo giugno ha iniziato ad espletare la raccolta dei rifiuti, assumendo i lavoratori indicati dal comune e in servizio con la ditta precedente e acquistando le attrezzature e i mezzi necessari. Secondo quanto si evidenzia nel ricorso, non è stato mai sottoscritto il contratto di affidamento del servizio, svolto nei tre mesi estivi.
La “Ecoservizi”, che sostiene anche di non avere ottenuto ancora alcun compenso, inoltre, lamenta che il Comune di Squillace, ad agosto, ha prodotto una serie di ordinanze illegittime, revocando l’incarico alla ditta ricorrente e affidandolo in via diretta ad altro operatore privato per sei mesi. A luglio, intanto, il comune aveva contestato alla “Ecoservizi” il pagamento della prima fattura in quanto non conforme ad alcuni articoli del capitolato d’appalto: «clausole contrattuali – rileva l’azienda nel ricorso – che non erano applicabili al rapporto in corso, proprio per l’assenza della stipulazione del contratto, a causa della negligenza e del comportamento omissivo del comune».
La ditta aveva notificato agli uffici comunali una relazione sulle attività di gestione del servizio svolte a giugno, comunicando che lo stesso servizio è stato eseguito nella completa indisponibilità dell’area ecologica, che ha comportato un aumento di oneri non previsti.
Anche le due fatture successive, relative ai mesi di luglio e agosto, non sono state pagate, per cui la ditta, sempre nel ricorso al Tar, sostiene di avere maturato un credito nei confronti del Comune di Squillace di oltre 141 mila euro, oltre ad interessi e rivalutazione.
Nonostante ciò, il comune ha invitato la ditta a pagare i propri ex-lavoratori, che non percepivano lo stipendio da tre mesi, con l’avvertenza che altrimenti si sarebbe provveduto direttamente detraendo l’importo dalle somme dovute alla stessa ditta. Con il ricorso al Tar la “Ecoservizi”, quindi, chiede la condanna del Comune di Squillace per una serie di violazioni in materia di appalti e contratti pubblici, nonché la sospensione di tutti gli atti impugnati.
Salvatore Taverniti