La lunga storia di Squillace è al centro di “Italia, viaggio nella bellezza”, la trasmissione televisiva in onda lunedì 21 settembre, alle ore 22, su “Rai Storia”.
La puntata, firmata da Eugenio Farioli Vecchioli, ripercorre le vicende della colonia marina fondata dai greci con il nome di Skylletion, diventata poi Scolacium, importante centro romano dotato di teatro, anfiteatri, edifici amministrativi e religiosi. In epoca tardoantica e altomedievale, la città conobbe una o forse due rifondazioni: gli squillacesi abbandonarono la costa per rifugiarsi nell’entroterra, in altura, in un castrum protetto da mura.
Una vera e propria fuga dal mare, per allontanarsi dalle coste malariche prima, e successivamente per sfuggire alle incursioni degli arabi.
E così, dal VI all’XI secolo, sotto il dominio bizantino, Squillace visse una “seconda vita”, lontana dal mare e isolata.
Saranno i Normanni, alla fine dell’XI secolo, a ripopolare l’antico sito costiero di Scolacium, costruendovi una spettacolare abbazia incompiuta, l’imponente chiesa di Santa Maria della Roccella.
Oggi, il Parco Archeologico di Scolacium, vero e proprio polmone verde di quel tratto di costa ionica racchiuso nell’ampio golfo di Squillace, conserva le tracce di questa affascinante storia. Il programma prevede anche le interviste a Ermanno Arslan, già direttore degli scavi di Scolacium; a Maria Grazia Aisa, direttrice dei Parchi Scolacium e Capo Colonna; a Chiara Raimondo, archeologa e presidente dell’Istituto Cassiodoro; ad Alfredo Ruga, archeologo e responsabile di zona della Soprintendenza; e a Francesco A. Cuteri, archeologo medievista.
Salvatore Taverniti