Un “Canale dei Due Mari” dal golfo di Squillace a quello di Sant’Eufemia

Come previsto, si stanno formando due scuole di pensiero tra favorevoli e contrari alla realizzazione del canale navigabile che unisca il golfo di Squillace con quello di Sant’Eufemia. L’idea è stata proposta nei giorni scorsi dal comitato promotore “Canale dei Due Mari”, presieduto dall’avvocato calabrese Domenico Pio Riitano. L’opera dovrebbe essere realizzata nel tratto più stretto della Calabria, di soli 33 chilometri, per consentire di risparmiare dalle tredici alle sedici ore di navigazione continua per le centinaia di navi che percorrono la rotta da Genova a Trieste, Grecia, Paesi dell’Est Europeo e viceversa.
Il presidente del comitato si dice, però, deluso perché al clamore mediatico che l’iniziativa ha riscosso in questa prima fase iniziale (un’intera pagina di Gazzetta del Sud e l’interesse di diverse testate nazionali ed estere) corrisponde l’assordante silenzio della classe politica regionale. «Non una dichiarazione – afferma – non un intervento, non un comunicato che, positivo o negativo, commentasse la proposta che il comitato sta rendendo pubblica in ogni modo».
Riitano ha scritto al presidente del Consiglio regionale e ai singoli consiglieri, invitandoli a considerare l’opportunità di affrontare l’argomento “Canale dei Due Mari” all’interno di una o più commissioni e in aula». Il presidente del comitato ha interessato in questi giorni anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Del Rio.
«Solleciti, attraverso il suo Ministero – si legge nella missiva – quantomeno l’apertura di un dibattito tecnico-politico sull’argomento, nelle forme e ai livelli che riterrà più opportuni, contando anche sulla piena collaborazione del comitato.
Siamo certi che la costruzione del “Canale dei Due Mari” possa costituire un’opera strategica per il “sistema Paese”, oltre che assicurare alla Calabria uno stabile e fruttuoso destino, di certo migliore di quello che vive ogni giorno, considerato che vantiamo il non lodevole primato di essere allocati, pari merito, con la Grecia in tema di reddito pro-capite». 

Salvatore Taverniti

3 commenti

  1. Effettivamente, dopo il raddoppio del canale di suez, è stato dimostrato che le rotte del commercio mondiale passano necessariamente tra Squillace e Lamezia Terme e quindi, molto opportunamente, si parla di dare corso a questa importante opera…Forse è meglio aspettare prima di finire il ponte sullo stretto e di triplicare le corsie dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Dopo si può fare…magari a tempo perso, lavorando i fine settimana.
    Saluti

  2. Sarebbe un’opera importante per la Calabria e sopratutto per Squillace farebbe rinascere ad antichi splendori un paese ormai morto!

  3. I turisti, se hanno un’offerta conveniente, un ambiente accogliente, mare pulito, servizi degni di questo nome, prezzi umani, vengono ugualmente. Il problema è che non c’è adeguata programmazione e promozione turistica in Calabria e, quindi, anche il nostro paese ne risente.
    L’estate scorsa sono stato in un villaggio a Tropea, pieno di tedeschi, ma il trattamento lasciava parecchio a desiderare e anche la sistemazione non era neppure da tre stelle anche se l’ho pagata per quattro. Eppure i turisti ci vanno perchè TROPEA si è fatto il nome.
    Bisogna lavorare sulla qualità e convenienza turistica e questo progetto megagalattico – che, mi permetto di dire, avrebbe un impatto ambientale disastroso, toglierebbe terra all’agricoltura e porterebbe influenze negative anche sul nostro microclima – non serve assolutamente a niente se poi a livello commerciale e turistico non ci sono investimenti nei paesi interessati. A che serve fare un canale se poi il mare è sporco e la spiaggia, come quest’anno, è stata abbandonata all’immondizia. Forse chi sta perorando quest’opera ha una barca di lusso e si scoccia a passare lo stretto di MESSINA per per andare sul tirreno …BISOGNA CAPIRLO…magari è utile una scorciatoia…pagata da altri!

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