Nei giorni scorsi l’aveva chiesto agli amministratori locali, oggi ha fatto lui il primo passo. Il consigliere comunale di minoranza di Squillace Ruggero Mauro ha presentato al sindaco e al segretario comunale l’istanza di rinuncia ad ogni indennità derivante dall’esercizio del mandato consiliare.
«A differenza di altri», fa sapere, visto che nessuno degli amministratori in carica intende rinunciare alla propria indennità. L’appello era stato rivolto da Mauro agli amministratori comunali squillacesi, atteso che il comune si trova nella fase di dissesto finanziario.
Dopo aver fatto dei conti, da cui risulterebbe che le indennità spettanti attualmente agli amministratori ammontano a circa 3400 euro al mese, Mauro ha rilevato che «i sacrifici devono essere equamente suddivisi e sopportati da tutti, amministratori compresi, per cui chiedo un gesto di condivisione del sacrificio, un segnale della giunta e del presidente del consiglio che sia da esempio e dia senso al dissesto da loro stessi voluto, eliminando questo privilegio».
Intanto lo stesso consigliere di minoranza ha inviato una richiesta urgente al segretario comunale per ottenere copia dell’accettazione di candidatura da lui presentata in occasione delle ultime elezioni e copia dell’istanza presentata da un cittadino squillacese che chiedeva la verifica delle condizioni di eleggibilità per Mauro.
Anche il circolo locale di Rifondazione Comunista si è rivolto al sindaco, invitandolo a verificare «se c’è davvero un consigliere incompatibile con la carica; se è vero che tale consigliere ha un debito con il Comune; se sia stato legalmente messo in mora; se lo stesso abbia ricevuto invano notificazione di avviso di pagamento».
Il consigliere comunale di minoranza di Squillace Ruggero Mauro rinuncia ad ogni indennità
Salvatore Taverniti