Stato di agitazione dei dipendenti dell’azienda che gestisce a Squillace la raccolta dei rifiuti, la “Eco Servizi srl”. E’ stato proclamato a partire da oggi (lunedì) dagli operatori ecologici squillacesi. Sono sette e non percepiscono il salario da due mesi. Assistiti dalla Cgil Funzione Pubblica di Catanzaro, gli operai si sono riuniti in assemblea nei giorni scorsi ponendo una serie di richieste. Hanno scritto al prefetto di Catanzaro, al sindaco, al responsabile dell’ufficio tecnico comunale alla stessa azienda “Eco Servizi”.
Prima di tutto si chiede la rimodulazione del servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, partito nelle scorse settimane nella zona marina squillacese e da oggi anche nel centro storico, ma che non sta dando, a detta degli stessi operatori, i risultati sperati.
Gli operai chiedono naturalmente il pagamento dei salari di giugno e luglio, oltre alla quattordicesima mensilità e, nei prossimi giorni, si appelleranno all’art 5 del Dpr 207/10, che prevede l’intervento sostitutivo del Comune in caso di inadempienza retributiva da parte dell’azienda.
«Già nel mese di luglio – affermano i lavoratori squillacesi – avevamo chiesto un incontro tra azienda, amministrazione comunale e sindacati per rivedere tutto l’assetto organizzativo del servizio, secondo il capitolato, ma nessuno ci ha risposto. Siamo consapevoli dei disagi che stanno subendo gli utenti, molti sono i malumori per il funzionamento del servizio di raccolta dei rifiuti. Spesso dobbiamo fare fronte noi stessi alle invettive dei cittadini.
Gli animi sono esasperati e anche l’amministrazione locale non ci supporta come dovrebbe.
Con la partenza del servizio di raccolta “porta a porta” anche nel centro storico, le cose peggioreranno. Centinaia di famiglie, infatti, sono sprovviste di kit». Intanto, i lavoratori, supportati dai sindacati, stanno pensando ad un incontro all’aperto con i cittadini, alla presenza di esperti in materia, per affrontare la questione rifiuti in maniera globale e soprattutto per spiegare, documenti alla mano, quali sono i veri problemi del settore.
«Se in altre zone in cui opera la “Eco Servizi” il servizio si svolge alla perfezione – dicono gli operatori – vuol dire che a Squillace l’organizzazione va rivista. A questo noi vogliamo puntare prima che alle legittime pretese di pagamento degli emolumenti».
Salvatore Taverniti