Dopo l’annuncio dato nei giorni scorsi dal vicario generale dell’arcidiocesi mons. Raffaele Facciolo, la comunità diocesana e, in particolare, quella squillacese, si prepara a vivere uno straordinario evento storico: l’elevazione della cattedrale di Squillace a basilica minore pontificia.
La chiesa cattedrale di Squillace, infatti, sarà elevata a basilica da parte del Santo Padre, nel corso di una solenne concelebrazione prevista per mercoledì 25 marzo, alle ore 17, con presenza del cardinale Robert Sarah, guineano, l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace mons. Vincenzo Bertolone e i due vescovi emeriti mons. Antonio Cantisani e mons. Antonio Ciliberti. All’evento prenderanno parte gruppi, associazioni, religiosi, sacerdoti e fedeli provenienti da tutta l’arcidiocesi.
Con il titolo di basilica viene espresso un particolare vincolo tra la cattedrale di Squillace e la Chiesa di Roma e il sommo pontefice. La basilica-cattedrale è dedicata alla Vergine Assunta ed è stata realizzata negli anni dal 1784 al 1798 dal vescovo Notaris: ci vollero quattordici anni di lavoro per ricostruire il tempio totalmente distrutto dal terremoto del 1783.
Quello preesistente, a croce greca, era stato edificato dal conte Ruggero il Normanno, anche se una “chiesa del vescovo”, a Squillace, esisteva già nel 598, come risulta da una lettera di papa San Gregorio Magno a Giovanni “episcopo scillitano”.
L’attuale cattedrale, in stile neoclassico, a tre navate, con facciata in pietra lavorata, è stata completata di recente con la realizzazione del transetto dell’abside e di altri lavori radicali, tra cui la sistemazione delle cappelle, il nuovo pavimento in marmo, gli arredi, le vetrate, il restauro della facciata, il nuovo altare e il mosaico absidale. All’interno vi sono diverse testimonianze d’arte antecedenti al terremoto e vi sono conservate anche le reliquie del martire Sant’Agazio, patrono della città e della diocesi.
Salvatore Taverniti