I temi trattati nell’intervista alla Gazzetta del sud:
Centro storico non è rappresentato in giunta, vicenda scuolabus, delibera sugli eventi pubblici, bando rifiuti
Adoperarsi per riaprire l’ufficio del giudice di pace, sfruttando l’opportunità offerta dal decreto “Milleproroghe”, che prevede lo slittamento al 30 luglio del termine entro cui gli enti locali interessati possono richiedere il mantenimento degli uffici.
Lo afferma il consigliere comunale di opposizione Enzo Lioi, che rivolge al sindaco di Squillace l’invito ad «attivarsi per ripristinare l’importante ufficio, presidio di legalità utile non solo alla nostra città ma anche a tutto il comprensorio».
Lioi, nel corso di un’intervista con “Gazzetta del Sud”, ha fatto cenno ad altre problematiche aperte, come la “vicenda scuolabus”, «di cui il centro storico risulta ancora sprovvisto»; la delibera sugli eventi pubblici, che «doveva vedere il coinvolgimento del consiglio e delle associazioni»; le case popolari disabitate, che «vanno assegnate agli aventi diritto attraverso una regolare graduatoria».
Ad un anno dall’insediamento della giunta Muccari, il consigliere Lioi, inoltre, formula un giudizio nettamente negativo sull’azione amministrativa svolta. «A cominciare dal mancato rispetto – precisa – della volontà popolare nella costituzione della giunta, che non vede nessun rappresentante del centro storico.
L’amministrazione Muccari si è distinta per l’aumento della pressione fiscale, dovuto all’aumento dei piani finanziari dei servizi, mentre ai cittadini viene detto che è conseguenza dei debiti pregressi.
E sui rifiuti? Ritirato il bando e poi riproposto; mentre sulla gestione dei depuratori si registra l’avvio del procedimento di annullamento d’ufficio dell’affidamento del servizio. Preoccupa, infine, il notevole ritardo che si registra nell’avvio di alcuni servizi fondamentali per le famiglie (scuolabus, asilo nido, ecc.) e nell’avvio di alcuni lavori pubblici importanti, tra cui la messa in sicurezza dell’edificio scolastico di via Assanti, dove si rischia di perdere un’ingente somma che la precedente amministrazione ottenne dal Governo».
Salvatore Taverniti