Revocare la delibera con cui la giunta municipale di Squillace intende regolare la programmazione di manifestazioni, iniziative ed eventi organizzati da associazioni, enti e soggetti diversi sul territorio comunale. Lo chiedono i capigruppo di minoranza Franco Scicchitano e Ruggero Mauro al sindaco, al presidente del consiglio comunale e agli assessori.
La delibera contestata è la n. 21 del 5 febbraio scorso e fissa, tra l’altro, i termini per la presentazione delle domande per lo svolgimento di manifestazioni consistenti in feste, eventi, riunione straordinarie di persone in luogo pubblico o aperto al pubblico, in cui si effettui un pubblico spettacolo, eventualmente in aggiunta ad attività di somministrazione di alimenti e bevande, altre manifestazioni locali, comunque riconducibili per contenuto a finalità culturali, folkloristiche, di promozione in genere, religiose, di volontariato e di sport, al fine di garantire una più efficiente organizzazione delle manifestazioni, assicurandone, in particolare, idonea ubicazione temporale, tempi massimi di attuazione, appropriata pubblicità, presentazione della necessaria documentazione nonché le modalità per ottenere le autorizzazioni.
In pratica, per attività da svolgersi nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, i termini per la presentazione delle richieste sono fissati al 31 gennaio.
Al 31 maggio, per quelle da realizzare a luglio, agosto, settembre e ottobre; ed entro il 30 settembre, per le attività da svolgersi a novembre, dicembre, gennaio e febbraio. I consiglieri di opposizione Scicchitano e Mauro fanno presente che i regolamenti sono di competenza del consiglio, per cui l’atto deliberativo avrebbe dovuto essere emanato dal consesso civico.
I due, quindi, chiedono agli amministratori squillacesi di revocare la delibera di giunta in autotutela, manifestando «la piena disponibilità a discutere sull’argomento qualora la giunta ritenesse di portare la pratica in consiglio comunale, al fine di apportare le necessarie modifiche, sollecitate anche dalle associazioni, che riteniamo debbano essere coinvolte in fase di stesura del regolamento».
Carmela Commodaro