Nell’ambito della terza edizione delle “Giornate dei musei ecclesiastici”, il 7 e l’8 marzo, anche la sede del museo diocesano d’arte sacra di Squillace è stata aperta per l’accesso gratuito dei visitatori, che hanno potuto scoprire o riscoprire i tesori ivi custoditi.
Ubicato al piano terra del palazzo arcivescovile, in un edificio monumentale risalente al 1564, il museo conserva quel che resta del ricco tesoro vescovile, andato in gran parte disperso dopo il terremoto del 1783. La struttura comprende un percorso articolato secondo un criterio cronologico, che mira a ricostruire la storia e la fede dell’antica diocesi di Squillace.
Il nucleo principale della collezione appartiene al tesoro della cattedrale: un insieme di opere che raccontano della cura pastorale dei vescovi che si sono succeduti nel tempo, della fervente devozione popolare e della generosità dei signori feudali. Numerose sono le opere che raccontano la storia della liturgia, delle persistenze e dei cambiamenti. Accanto a sculture e dipinti, altri preziosi oggetti, come il calice, detto “d’oro”, donato dal vescovo Queralt, appartengono alle cosiddette arti minori. Sono esposti calici, pissidi, e croci d’altare di epoca barocca, oggetti riferibili a botteghe spagnole napoletane.
Sono conservati anche paramenti sacri, perlopiù di epoca settecentesca, insieme ad altri di fattura più recente. Alla fruizione diretta delle opere custodite nel museo si è alternata un’attività didattico-creativa.
Nella sede di Squillace, sabato mattina è stato allestito un laboratorio sui colori liturgici per grandi e bambini, che è servito da input per ammirare la straordinaria qualità dei dettagli della “pianeta Borgia”, una delle opere più pregiate conservate, e altri paramenti liturgici di diverse provenienze e scuole, finemente ricamati.
Il museo diocesano d’arte sacra di Squillace ha partecipato alla terza edizione delle “Giornate dei musei ecclesiastici”
Salvatore Taverniti