In occasione delle festività natalizie, l’associazione di volontariato “Ama Calabria” di Squillace, in collaborazione con il Centro diurno che afferisce al C.S.M. di di Montepaone Lido dell’Asp di Catanzaro, ha organizzato il pranzo di Natale.
Un evento storico che si ripropone da diversi anni, a cui hanno aderito il Centro diurno di Catanzaro Lido e le associazioni che da anni lavorano in rete: associazione famiglie disabili A.fa.di. di Soverato, associazione centro studio e promozione familiare Don Pellicanò di Isca Marina, l’associazione di auto mutuo aiuto “Ave Ama” di Catanzaro.
Le istituzioni sanitarie e le associazioni di volontariato, con il proprio bagaglio di scienza e coscienza si incontrano per lavorare assieme nella quotidianità condividendo il principio dell’auto-mutuo-aiuto.
Nell’occasione privilegiata quale il pranzo di Natale, attraverso il calore umano si abbracciano persone e famiglie e non solo patologie e diagnosi. “In questa ottica – spiega la psicologa Rosa Conca, presidente di Ama Calabria – il nostro pranzo sociale di Natale ha voluto promuovere divertimento e serenità per tutti i partecipanti”.
Per l’occasione è stata pranzo sociale Ama Calabria 2organizzata una grande tombolata offrendo la possibilità di vincere bellissimi premi offerti e realizzati per l’occasione presso i laboratori del Centro di riabilitazione psicosociale di Montepaone Lido.
L’ obiettivo generale condiviso dalle istituzioni presenti è “fare assieme” al fine di sviluppare, attraverso l’ impegno consapevole e costante, una cittadinanza attiva che sceglie di prendersi cura di se stessa integrando i servizi sanitari con i supporti del terzo settore, necessari per fornire servizi alle persone di migliore qualità.
“Noi operatori della salute e volontari – aggiunge la dottoressa Conca – sperimentiamo quotidianamente che l’isolamento non permette il raggiungimento di grandi livelli di soddisfazione.
Sviluppare atteggiamenti prosociali e solidarietà tra le persone utilizzando le risorse e gli interventi di altri moltiplica le proprie possibilità e può contribuire significatamene a migliorare la qualità della vita della nostra comunità”.
Al pranzo hanno preso parte 105 persone tra operatori di istituzioni della salute mentale, volontari e famiglie coinvolte in un percorso di crescita personale e sociale.