«Giorni fa ho accompagnato un mio familiare per una visita al polo sanitario di Squillace. Confesso il mio scetticismo sull’opportunità di sottoporre questo parente proprio in quel centro e glielo manifestai cercando di farlo recedere dai suoi propositi. Niente da fare: siamo saliti a Squillace.
Saliamo al primo piano e ci accomodiamo nelle piccola saletta d’attesa, aspettando il nostro turno: quindici persone davanti!». Comincia così il racconto di Gregorio Calabretta, noto attore e regista calabrese, di Stalettì, che nei giorni scorsi ha portato un suo congiunto all’ambulatorio di chirurgia e angiologia del polo territoriale di Squillace.
All’inizio, sembra voler fare una delle solite critiche al sistema sanitario regionale, invece poi il suo dire si fa più chiaro ed ha voluto raccontare la sua esperienza a “Gazzetta del Sud” per mettere in risalto un’eccellenza sanitaria del territorio.
«Quando, dopo circa un’ora di visita sul mio congiunto, sono stato chiamato, avevo capito che in un’ora avevano fatto ciò che in strutture più importanti non erano riusciti a compiere in una settimana: per un’infezione, un chirurgo si era solo preoccupato di prescrivere semplicemente degli integratori senza alcun antibiotico, tampone o altro».
Pienamente soddisfatto del trattamento, Calabretta puntualizza: «noi calabresi parliamo spesso e giustamente delle cose che funzionano male. Invece, nel mio piccolo, vorrei sottolineare il lavoro encomiabile e altamente professionale dell’équipe dell’ambulatorio squillacese.
Il lavoro svolto e il rispetto avuto per l’ammalato mi aiutano a sentirmi orgoglioso della gente a cui sento di appartenere». L’ambulatorio di chirurgia e di angiologia del polo sanitario di Squillace, sotto la direzione del dottor Mario Pungillo, fa capo all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
L’équipe è guidata dalla dottoressa Giuseppina Barbara Paone ed è composta da un efficiente personale infermieristico. Tutti elogiano la sua attività e, oltre che dai tradizionali centri del comprensorio, l’utenza arriva persino da Lamezia Terme e dai comuni del Lametino.
L’ambulatorio, in poco tempo, è diventato un punto di riferimento per tutti coloro che devono sottoporsi a delicate cure. Le patologie riguardano tutta la chirurgia, e spesso viene garantito il servizio pieno, anche attraverso piccoli interventi. I numeri delle prestazioni e dei risultati ottenuti sono rilevanti: un esempio di “buona sanità” che va evidenziato, ma si tratta di una struttura che andrebbe potenziata.
«La mia – sottolinea Calabretta – è una minuscola testimonianza, ma spero di leggere ancora, e sempre più spesso, occasioni e riscontri positivi della nostra sanità, e magari di quei piccoli satelliti che in molti vorrebbero chiudere».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 31 agosto 2014)