Si è tenuta lunedì 11 agosto, alle ore 18.00, a Marcellinara, presso la Sala Cultura Giovanni Paolo II, la presentazione della silloge Respiri violati di Luana Fabiano, evento fortemente voluto dal sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, molto attento alla promozione della cultura nella sua comunità.
Protagonista assoluta dell’evento la raccolta di poesie che si inserisce nel catalogo di Collezione Letteraria di Puntoacapo Editrice (AL) e che vanta la preziosa prefazione di Antonio Spagnuolo, poeta, scrittore e saggista di notevole spessore, molto noto nei circuiti letterari nazionali.
A salutare ed introdurre il mondo poetico della poetessa il consigliere Saverio Gariano che, alla fine della serata, ha voluto omaggiare l’autrice di Respiri violati con la consegna del gagliardetto del Comune di Marcellinara.
L’evento è stato abilmente condotto dalla giornalista Donatella Soluri che con la sua capacità comunicativa ha armonizzato gli interventi delle relatrici.
Una intesa tutta al femminile! E non è stata la casualità a far ritrovare delle donne a condividere un significativo momento di poesia e riflessione su tematiche di grande urgenza sociale.
La scelta, meditata dalla poetessa Luana Fabiano, è ricaduta su donne di notevole intelligenza e sensibilità, quali Elena Morano Cinque, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, Teresa Caligiure, assegnista di ricerca dell’Università della Calabria e Daniela Rabia, avvocato.
Ciascun intervento ha fornito delle interpretazioni e delle analisi appassionanti che hanno suggerito delle sfumature, delle tracce, delle angolazioni diverse tra loro ma convincenti.
Coinvolgente il pensiero dell’avv. Elena Morano Cinque che ha invitato il pubblico a cogliere il grido di libertà della poesia di Luana Fabiano, poesia “ molto dotta, molto ricca di citazioni greche, latine, filosofiche, molto ricercata nella parola, forte per l’intensità delle immagini ”. Invito, quello della relatrice, a rendere concreta la denuncia poetica nell’impegno quotidiano contro le catene invisibili.
Tecnico l’intervento dell’assegnista di ricerca dell’Unical, Teresa Caligiure, che ha individuato tre filoni di lettura della silloge, dall’influenza della letteratura meridionalista, all’importanza della memoria e della nostalgia, e ancora al legame con i classici dell’Ottocento e del Novecento; silloge che la prof.ssa definisce “ raffinata per una serie di asindeti e polisindeti, cesellata, impegnata in quanto grido di denuncia, di violenza”.
In chiusura, il messaggio di speranza della doppia anima di avvocato e poeta di Daniela Rabia che ha dichiarato di essere rimasta affascinata dalle virgole di felicità dei versi di Luana, e che nella sua articolata ed erudita analisi, ha evidenziato il significato che la poesia ha per la poetessa, “ fruscìo, orcio di verità e armonia” , e il valore delle parole “ germogli di salvezza”.
Gli interventi sono stati intervallati dalle suggestive declamazioni di alcune delle liriche più significative della raccolta, a cura dell’attrice Marisa Stranieri.
Intensa la partecipazione non solo al tavolo delle relatrici ma anche tra il pubblico che ha apprezzato la ricercatezza e l’umanità dei versi della poetessa, le considerazioni di grande valore etico proposte dal suo intervento.
Queste le parole di Luana Fabiano: “ E dello sguardo sul mondo, del desiderio di condividerlo senza limiti, di andare oltre i propri confini, di ricordare che siamo sempre in due, il tormento della silloge “ Respiri violati, i cui versi si agitano, sanguinano, singhiozzano, tacciono, urlano, lottano per svincolarsi, come i respiri che descrivono e che stringono nell’abbraccio delle parole così solidali e partecipi del dolore altrui, così schierate contro lo “storico carnefice”, contro il “cannibale di respiri”, così animate dalla smania di proteggerli, così oscure e impenetrabili come l’incomprensibile logica della violenza e del suo strascico di rantoli. […]
La parola di Respiri violati scava nei secoli per cogliere l’eco di ogni grido e di ogni forzato silenzio, viaggia in luoghi diversi, raggiunge addirittura la mitologia; è lotta per compiere il miracolo nelle parole di un mondo che si spera diventi più solidale, è terreno sul quale seminare carezze per ogni guancia orfana dell’ultimo leggero tocco. […]
Il senso di continuità del destino umano, unito al desiderio di appartenenza a tutte le culture del mondo e ad ogni epoca, e l’ambizione di medicare il passato e il presente attraverso la memoria costituiscono la nobile missione della silloge, salda sui suoi versi, struttura di un porto sicuro dal dolore, dalle mortificazioni, dalle privazioni e sulle parole che fanno riemergere tutto l’orrore per toccare consapevolmente l’essenza della vita, per slegare le voci, i battiti, i respiri ghermiti.”