«Una gioia immensa per quello che si compie oggi: il monastero Vivarium riaccende a Squillace la luce dell’alta cultura e della spiritualità irradiata fin dai tempi di Cassiodoro».
Così l’arcivescovo metropolita mons. Vincenzo Bertolone ha salutato l’inaugurazione del nuovo monastero intitolato a Santa Teresa di Gesù Bambino, nei locali dell’ex seminario diocesano squillacese, che ospita le monache carmelitane “Messaggere dello Spirito Santo”.
L’evento si è tenuto il 14 maggio, a Squillace, presenti i sindaci del comprensorio e diverse autorità di ogni ordine e grado, tra cui l’assessore regionale Alfonso Dattolo e il commissario della Provincia Wanda Ferro.
Tanta la partecipazione dei fedeli e di rappresentanti delle arciconfraternite di Serra San Bruno e San Vito Jonio e dei Cavalieri di Malta ad honorem di Catanzaro.
La comunità religiosa, che comprende dieci suore, di cui sette di clausura e tre dedite all’azione pastorale, si innesta sulla tradizione della città di Squillace, che fino al terremoto del 1783 annoverava quattro monasteri femminili e claustrali e che ancor oggi mantiene la devozione al Carmelo.
La celebrazione eucaristica, in cattedrale, è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita, mons. Vincenzo Bertolone, presenti anche l’arcivescovo emerito mons. Antonio Cantisani, il vicario generale mons. Raffaele Facciolo e numerosi sacerdoti della diocesi.
«E’ una grande emozione per noi – ha affermato la superiora generale delle suore, Madre Maria Josè do Espirito Santo – La madre sono io, ma quando andrò via la mamma sarete tutti voi». «La nuova comunità – ha sottolineato il sindaco Guido Rhodio – è un momento importante per il futuro religioso e civile di Squillace e del comprensorio: un innesto che riconduce al “Vivarium” e al “Montecastello” di Cassiodoro».
Dopo la celebrazione, si è svolta la processione eucaristica verso la casa religiosa. Le suore hanno reso omaggio alla Madonna del Carmelo, venerata nella chiesa di San Pietro, a Squillace, accolte dal vicario parrocchiale don Fabrizio Fittante e dai fedeli della comunità locale.
Salvatore Taverniti