«E’ davvero incredibile la grande attenzione mediatica che negli ultimi giorni si sta sollevando sulla piscina di Squillace Lido, un’opera rimasta incompiuta per oltre trent’anni, devastata e depredata dai vandali, tra la rassegnazione dei cittadini e il silenzio di molti di coloro che oggi, con le elezioni comunali alle porte, cercano lo scandalo a tutti i costi, nonostante sia ormai stata completata la realizzazione dell’opera».
Wanda Ferro, commissario della Provincia di Catanzaro, risponde così alle critiche mosse in questi giorni, soprattutto dopo che la struttura sportiva squillacese è stata presa di mira dal “Tg dello spreco” di “Striscia la notizia”.
Parliamo del “Cassiodoro Sporting Center”. La struttura si trova nei pressi della statale ionica, a pochi metri da Copanello.
La sua costruzione ha avuto inizio nel 1984, su iniziativa dall’allora vicepresidente della Provincia di Catanzaro, Guido Rhodio, quando furono realizzati i campi da tennis e una piscina scoperta. Successivamente si è provveduto alla copertura della piscina e i lavori sono stati, quindi, sospesi per mancanza di fondi. E’ seguito un periodo di buio completo e di abbandono totale della struttura.
Uno degli obiettivi che si è poi prefissa la Provincia, quando decise di definire tutte le opere in sospeso, era quello di mettere mano immediatamente a quel complesso sportivo per eliminare lo sconcio che rappresentava per la zona: un pessimo biglietto da visita dal punto di vista turistico.
L’ufficio tecnico provinciale rivide il progetto originario, per adeguarlo alle nuove normative. Si è dovuto, poi, attendere un nuovo parere da parte del Coni e reperire nuovi finanziamenti, fino a giungere alla realizzazione del primo stralcio esecutivo e di due nuovi campi da tennis. –
Poi sono state realizzate tutte le strutture e le infrastrutture che circondano la piscina, la pavimentazione, la cancellata, le piste, i campi per il gioco e lo sport (tennis, basket, pallavolo, calcetto), il rifacimento della piscina, le tribune. Successivamente la struttura è ricaduta nell’abbandono e nel degrado, ma, grazie alla ripresa dei lavori da parte della giunta provinciale guidata da Wanda Ferro, tutti i lavori sono stati completati.
«La mia amministrazione, che ha ereditato una cattedrale nel deserto – spiega la Ferro a “Gazzetta del Sud” – ha reperito le risorse per 1,8 milioni di euro, ha ultimato celermente i lavori e sta ora terminando gli iter per il collaudo degli impianti.
Si stanno eseguendo, inoltre, tutti i rilievi propedeutici all’affidamento in gestione della piscina, perché non avrebbe alcun senso tagliare il nastro per poi lasciare l’opera chiusa e inutilizzata. E’ necessario individuare con una gara pubblica un soggetto gestore, che naturalmente dovrà avere un’idea chiara dei costi di mantenimento.
Proprio martedì scorso, dopo la messa in pressione dell’impianto a gas, sono state messe in funzione le caldaie ed è stata riempita la vasca della piscina.
Purtroppo abbiamo subito un rallentamento a causa dei ritardi dell’Italgas nell’allaccio alla rete: addirittura siamo stati costretti a diffidare la società, che non ha una sede in Calabria, attraverso il nostro ufficio legale. Certamente non si possono imputare ritardi o inefficienze all’amministrazione provinciale, che ha fatto tutto il possibile per offrire alla cittadinanza e ai tanti sportivi, nel più breve tempo possibile, un impianto che rappresenterà un fiore all’occhiello per il territorio.
Appena quantificati i costi di mantenimento, individueremo attraverso un bando il soggetto gestore, che presumibilmente avrà interesse ad avviare la piscina prima dell’inizio della prossima stagione sportiva».
Salvatore Taverniti