Si era recato nei pressi dell’abitazione della sua ex moglie per far valere alcune sue aspettative. La donna chiamò alcuni parenti con cui poi nacque un diverbio fino al successivo intervento dei carabinieri.
L’uomo successivamente, sentendosi offeso, presentò una querela nei confronti dell’ex moglie e delle altre persone intervenute alla discussione. E’ accaduto alcuni anni fa a Squillace Lido.
Nei giorni scorsi il giudice del Tribunale di Catanzaro Emanuela Folino ha dichiarato l’inammissibilità dell’appello proposto dalla parte civile e disposto l’esecuzione del provvedimento impugnato nella fattispecie della sentenza emessa dal giudice di pace di Squillace, Vito Cesareo, il quale aveva applicato la prescrizione e disposto il non luogo a procedere nei confronti della donna e degli altri imputati dei reati di ingiuria e minaccia, che erano assistiti dagli avvocati Domenico Facciolo ed Eugenio Perrone.
Innanzi al Tribunale di Catanzaro la parte civile ha rinunciato all’appello e i difensori degli imputati, pronti a sostenere le ragioni dei propri assistiti anche nel giudizio d’appello, si sono limitati a prenderne atto.
Rilevano i legali Facciolo e Perrone che la sentenza del giudice di pace di Squillace, ormai divenuta definitiva, evidentemente era corretta e immune da censure, per cui il difensore di parte civile ha pensato bene di rinunciare all’impugnativa proposta.
Carmela Commodaro