La “teca dei guerrieri” di Squillace esportata a Venzone, in provincia di Udine. Dopo anni di restauro, le mummie esposte nella rotonda di San Michele del duomo di Venzone, che tanto affascinarono Napoleone Bonaparte, sono ora protette con un sistema di aria continua, frutto di un progetto tecnologico di avanguardia.
Il progetto ispiratore si rifà alla “teca dei guerrieri” collocata nel castello di Squillace.
I lavori, conclusi da poco, della nuova climatizzazione mirata a cinque delle famose mummie sono stati realizzati utilizzando e applicando le stesse tecniche della teca di Squillace dall’antropologo Gaspare Baggieri, del Museo Pigorini di Roma.
La variante del nuovo progetto è stata la realizzazione della macchina di ventilazione, finalizzata ad una maggiore necessità e provvista, tra l’altro, come per la teca squillacese, di sterilizzatori a luce ultravioletta.
«Il complesso tecnologico – spiega Baggieri – si articola nell’immissione di aria ventilata, depurata e costante all’interno di un sistema chiuso per ciascun reperto antropologico, che si avvale nella dinamica circolatoria di un ulteriore dispositivo costituito da alcuni piani speciali dove ciascuna mummia è adagiata.
E sono proprio questi piani speciali, dei quali il primo fu installato nel 2008 all’interno della teca di Squillace, che svolgono il ruolo fondamentale nella conservazione di questi speciali reperti. Con questa tecnica il processo di degrado fisiologico viene notevolmente rallentato».
Dal 2008, il castello di Squillace è meta di migliaia di visitatori richiamati anche dalla presenza dei due scheletri custoditi nella “sala dei guerrieri”, ideata da Baggieri, che era stato anche l’autore degli studi scientifici sulle ossa rinvenute durante gli scavi.
La mostra permanente nella “sala dei guerrieri” è una vera chicca di tecnologia e scienza e un originale momento di valorizzazione, che, anche se circoscritto ad una sala espositiva, può benissimo essere esteso ad altre ricchezze antropologiche del nostro territorio.
Salvatore Taverniti