Nell’elenco dei quindici progetti selezionati dalla Commissione di esperti presieduta da Roberto Marino, già Capo di Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che otterranno il finanziamento dal marchio “Dash” – promotore del concorso “Idee per le Mamme – Per un Paese a misura di famiglia” – compare anche l’iniziativa “Due giorni al mare insieme” dell’Ama Calabria.
L’associazione di Auto-Mutuo-Aiuto di Squillace, presieduta da Rosa Conca, si è qualificata addirittura terza nell’ardua procedura di selezione che ha interessato quattrocento progetti provenienti da tutta Italia, avendo proposto un’attività di sostegno alla maternità ed alla genitorialità che ben si è adattata allo spirito del concorso, volto a dare visibilità ad enti ed associazioni che intendono aiutare la coppia negli ambiti della vita familiare, lavorativa e del tempo libero.
I progetti selezionati attengono, infatti, sia alle situazioni più “difficili” – è il caso dell’Ama Calabria, che si interessa delle mamme alle prese con gravi problemi di disabilità psichica dei figli – sia a situazioni a carattere più quotidiano che fanno leva sulla creazione di spazi per l’incontro tra famiglie e per l’intrattenimento dei bambini.
Una particolare attenzione è stata anche rivolta ai progetti che mettono in risalto il ruolo dei papà nel processo di costruzione di un Paese a misura di famiglia.
L’Associazione AMA Calabria fin dalla sua fondazione ha puntato molto sul ruolo genitoriale ai fini della riabilitazione psicosociale dei giovani con problematiche psichiatriche che afferiscono presso il Centro di Salute Mentale di Montepaone Lido.
Con la partecipazione al progetto intitolato ” Idee per le mamme” l’associazione ha voluto appunto premiare il ruolo genitoriale più volte mortificato dalla gravità della patologia dei propri figli, seguiti presso il Centro di riabilitazione psicosociale, che li ha relegati all’interno di nuclei ristretti e spesso solo presso il proprio domicilio.
E con la proposta di un soggiorno vacanza di soli due giorni (da qui il titolo del progetto approvato), offrire a trenta mamme l’opportunità di un momento di svago che sicuramente non potranno mai concedersi, perché accanto alla patologia grave e cronica dei propri figli si accompagna anche uno stato di indigenza economica, per giunta aggravato dalla residenza in un contesto regionale difficile.