Italia Nostra si oppone con determinazione al progetto che prevede la demolizione e la ricostruzione della chiesa parrocchiale di Squillace Lido. Il progetto, presentato al Comune prevede la realizzazione di un nuovo edificio di culto di circa 4700 metri cubi rispetto ai mille attuali.
Ciò, per Italia Nostra, come anticipato dalla presidente della sezione di Catanzaro Elena Bova, «stravolgerebbe il contesto di questi luoghi determinando un impatto ambientale devastante di un insediamento urbano che ci è stato consegnato con i suoi caratteri distintivi, una sua armonia, una bellezza da tutti riconosciuta».
«Pochi paesi sul mare della nostra Calabria – sostiene Bova – sono stati difesi dalla devastazione dell’abuso edilizio, dei mostri, del cemento soffocante le bellezze naturali del mare, degli spazi aperti, delle piazze e del verde pubblico. Squillace è tra questi.
Possiamo permettere che una realtà urbana ammirata per il suo sviluppo rispettoso dell’impatto ambientale, con costruzioni mai in dissonanza tra loro, che ha previsto l’armonia nel suo disegno, venga stravolta dalla demolizione della chiesa che nel contesto dei suoi luoghi permette alla vista di spaziare ed ai cittadini di fruire gli ampi spazi liberi che sono la sua bellezza?
Un’opera, quella che si vuole fare, che cancellerà le distanze dalla strada in un contesto che è stato così previsto con lungimiranza dagli amministratori precedenti? Anche per le opere pubbliche o di culto dove è prevista una deroga al consumo di suolo vale il principio della conservazione e tutela basta trovare le forme ed un progetto per venire incontro ai fedeli ma nel rispetto del territorio e dei beni comuni».
Italia Nostra, dunque, fa proprio il grido d’allarme del sindaco Pasquale Muccari, che lo ha lanciato nel corso di un recente convegno, e invita il consiglio comunale di Squillace, i cittadini, le associazioni culturali ed ambientaliste a sostenere la difesa del territorio, la sua bellezza e i suoi tratti distintivi.
Dal canto suo, il deputato del M5S Paolo Parentela si dice «preoccupato per il progetto di demolizione e ricostruzione con volumetria maggiorata della chiesa di Squillace Lido». «Credo che si possa e debba ridiscutere – aggiunge – la sostituzione dell’edificio religioso con un altro nuovo avente cubatura decisamente superiore, dunque incomprensibile in rapporto alla bellezza e fruibilità del luogo.
Ritengo che per la sua impostazione culturale e spirituale l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace monsignor Vincenzo Bertolone, sia su questa stessa linea, che, al di là delle singole convinzioni religiose, ci deve vedere uniti e concordi nel preservare il patrimonio comune e nel contribuire alla conservazione e al miglioramento degli spazi urbani».
Parentela auspica che «il consiglio comunale di Squillace discuta di questo caso guardando alla necessità di trovare una soluzione differente e che perciò avvii un dialogo sereno e costruttivo con la nostra arcidiocesi metropolitana».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)