Il complesso monasteriale di Santa Chiara, la chiesetta gotica della Pietà, la cattedrale, il castello: tesori del borgo antico di Squillace di cui si è parlato nel corso del convegno organizzato dalla sezione di Catanzaro di Italia Nostra, in collaborazione con la Pro loco e il Comune di Squillace e svoltosi in piazza Castello.
Per la presidente di Italia Nostra Catanzaro Elena Bova, «Squillace è uno dei comuni più belli e ricchi di storia.
Noi ci battiamo perché i beni monumentali vengano recuperati e tutelati». Il presidente della Pro loco Agazio Gagliardi ha auspicato che la chiesetta della Pietà venga inserita nel patrimonio Unesco.
Il sindaco Pasquale Muccari ha posto l’accento sull’impegno per rendere fruibili i beni storici e per salvaguardare il territorio dalla cementificazione. «Abbiamo – ha rilevato – un piano triennale di opere pubbliche che si aggira sui 6 milioni di euro e stanno per arrivare risorse comunitarie importanti per continuare il sogno di dare decoro alla città».
«Squillace è uno scrigno – ha poi detto l’archeologa Chiara Raimondo – che racchiude una storia millenaria e il comune è impegnato per migliorare l’attrattività, ma c’è ancora tanto da fare». Sulla chiesetta gotica si è soffermata Maria Emanuela Mascaro, del dipartimento di biologia dell’Università della Calabria, la quale ha evidenziato l’ampia serie di patologie, come biopatine e lesioni che caratterizzano l’edificio, per via dell’umidità e delle intemperie. «In vista di un futuro restauro – ha aggiunto – occorreva affrontare queste manifestazioni di degrado».
Restauro di tipo filologico conservativo che ci sarà, come sottolineato da Francesco Vonella, funzionario della Soprintendenza, grazie ad un finanziamento già disponibile di un milione e 200 mila euro. L’architetto Alessandro Mercurio, invece, si è occupato delle trasformazioni dell’edificio della cattedrale di Squillace, anche dal punto di vista difensivo, evidenziando la coincidenza della pianta attuale con quella antica riportata dai documenti rinvenuti.
Ha concluso l’incontro Guido Rhodio, secondo il quale «le pietre dicono tante cose: la vita, la cultura, la storia di un popolo. E bisogna puntare al coinvolgimento massimo di tutti perché la storia sia anche delle piccole cose».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)