Una manifestazione di interesse è stata pubblicata dal Comune di Squillace per rendere fruibile la cosiddetta “Casa di Cassiodoro”, ma anche per rigenerare i beni comunali e potenziare l’offerta turistica e culturale.
La proposta è dell’assessore al turismo Franco Caccia ed è rivolta ad artigiani, artisti, collezionisti disponibili a partecipare alla programmazione di una serie di eventi finalizzati alla promozione della personale produzione artistica e artigianale.
Il monumento, sito nel cuore del borgo antico di Squillace, è di grande valenza storica: secondo la tradizione e gli studi tardo-medievali pare risalire ai monasteri di Cassiodoro, probabilmente di Montecastello o Castellense, e costituirebbe una porzione significativa di più vasti edifici e caseggiati che si estendevano verso il castello e nella pianura dell’attuale municipio, nei cui pressi risultano tracce di “celle vinarie” di epoca tardo-romana.
L’edificio è stato recuperato alcuni anni fa ed ora viene messo a disposizione quale contenitore culturale. L’obiettivo della manifestazione d’interesse per la sua concessione è di valorizzare il monumento, promuovere occasioni per incrementare l’offerta artistica e culturale, contribuire alla promozione delle produzioni artistiche e artigianali. «Disporre di una vasta e variegata gamma di beni storico culturali – dichiara l’assessore Caccia – è sicuramente un punto di forza per la nostra offerta turistico-culturale. In questo periodo post covid, si è alla ricerca di destinazioni che propongono un turismo lento ed autentico.
Attraverso l’auspicabile allestimento di queste mostre ed esposizioni contiamo di mettere visitatori e turisti nelle condizioni di conoscere e scoprire beni preziosi frutto delle abilità artistiche o della cura di collezionisti di beni di vario genere: fotografie, fumetti, dischi, oggettistica, vestiti, attrezzi da lavoro.
E’ importante che l’invito del Comune di Squillace venga colto. Del resto la proposta ha una finalità promozionale anche per quanti, pur avendo abilità e talento, non sempre dispongono di luoghi adeguati in cui esporre le loro opere. Spazio, quindi, alla fantasia e alla creatività, ma soprattutto strada aperta alla co-progettazione dell’offerta culturale».
Possono partecipare enti, associazioni, onlus e cooperative, oltre a persone fisiche che intendono promuovere mostre, esposizioni e collezioni.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)