Giuseppe Facciolo, primo dei non eletti del gruppo di opposizione “Squillace in movimento”, entra a far parte del consiglio comunale. Prende il posto del dimissionario Luca Occhionorelli, che si è dimesso per motivi personali. Presa d’atto delle dimissioni e convalida dell’elezione sono state decise all’unanimità nella seduta di consiglio svoltasi domenica sera.
Facciolo ha prima preso posto accanto alla sua compagna di gruppo Anna Maria Mungo e poi ha abbandonato i lavori per il fatto che «i tempi ristretti non mi hanno permesso di esaminare con compiutezza i documenti relativi alla seduta, non avendo contezza degli argomenti trattati».
La riunione vedeva all’ordine del giorno anche quattro punti relativi alla vicenda della contestata delibera di consiglio del 9 maggio scorso sulla cessione in proprietà delle aree comprese nei Peep (piani di edilizia economica e popolare convenzionata) concesse in diritto di superficie agli attuali proprietari degli alloggi dietro il pagamento di un corrispettivo.
Una delibera che era stata adottata all’unanimità dei presenti, mentre secondo l’opposizione avrebbero dovuto astenersi il sindaco e quei consiglieri in condizione di conflitto d’interessi.
La maggioranza, guidata dal sindaco Pasquale Muccari, riconoscendo tale situazione, ha rimediato portando in consiglio l’annullamento in autotutela della delibera adottata e la riapprovazione della pratica, proposta all’attenzione dei consiglieri, però, in due punti separati, rispettivamente relativi ai fabbricati edificati dalle imprese “Baiocco” e “Gatto”.
L’operazione riguarda circa cento nuclei familiari residenti a Squillace Lido nei due fabbricati costruiti a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Dopo l’annullamento deciso all’unanimità, ha preso la parola la consigliera Mungo, che ricostruendo il travagliato iter della pratica ne ha chiesto il ritiro, in quanto «inficiata da gravi vizi procedurali e di legittimità che travolgerebbero gli atti conseguenti».
Mungo ha lamentato anche il mancato inserimento nel piano delle alienazioni dei beni immobili interessati al diritto di superficie da alienare. Una posizione sposata dagli altri consiglieri di minoranza, Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, secondo i quali se si fosse attivata la conferenza dei capigruppo e insediate le commissioni permanenti non ci sarebbero stati problemi nell’istruzione delle pratiche.
Mungo, Mesoraca e Zofrea, quindi, hanno abbandonato l’aula, rientrando solo per l’approvazione di due delibere minori. L’autorizzazione relativa all’immobile “Baiocco” è passata con sei voti a favore, essendosi allontanati tre consiglieri della maggioranza; mentre quella per le case “Gatto” è stata ritirata per mancanza del numero legale, in quanto in aula erano rimasti solo tre consiglieri, essendosi presentato il problema del conflitto d’interesse, prima non ravvisato, di un altro consigliere di maggioranza che ha dovuto lasciare l’aula.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)